A cura dell’Energy Team
Il testo del Disegno di Legge di conversione (il “Disegno di Legge”) del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, meglio conosciuto come “Cura Italia”, approvato in Senato il 9 aprile u.s., contiene novità rilevanti anche per il settore idroelettrico.
In particolare, il Disegno di Legge propone di estendere ulteriormente il termine concesso alla Regioni per l’adozione di provvedimenti circa le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni idroelettriche, anche a seguito della necessità, manifestata da diverse associazioni di settore, di evitare qualsiasi modifica al quadro regolamentare nell’attuale momento di emergenza, a tutela degli operatori.
Secondo tali associazioni, già contrarie alla prospettiva di una disciplina differenziata su base regionale in un settore strategico a livello nazionale, l’introduzione immediata di normative locali, nel contesto attuale, aggraverebbe il rischio di produrre implementazioni non coordinate e discriminatorie.
L’entrata in vigore di norme regionali potrebbe, in aggiunta, comportare per i concessionari delle grandi derivazioni idroelettriche, i quali, al pari degli altri operatori elettrici, stanno al momento compiendo sforzi notevoli per garantire l’erogazione di un servizio fondamentale, una serie di ulteriori oneri economici e procedimentali difficilmente sostenibili già in condizioni di normalità,.
Al fine di soddisfare le richieste delle associazioni di categoria italiana, il Governo, in sede di conversione del Cura Italia, ha quindi aggiunto all’art. 125 ulteriori disposizioni volte a garantire al settore la permanenza del quadro regolatorio attuale. Nello specifico, come si è accennato, si dispone la proroga al 31 ottobre 2020 del termine originariamente fissato al 31 marzo 2020 per l’emanazione, da parte delle Regioni, della disciplina sulle modalità e sulle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. Termine peraltro prorogato di ulteriori 7 mesi a decorrere dalla data di insediamento del nuovo Consiglio regionale per tutte le Regioni interessate dalle elezioni regionali del 2020 (Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia, Emilia-Romagna, Calabria, Marche e Valle d’Aosta).
In aggiunta, in sede di approvazione del Disegno di Legge, il Senato si è espresso anche sulla proroga di tre termini previsti dal Decreto Legislativo n. 79 del 16 marzo 1999, recante “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica” (il “Dlgs 79/1999”).
In particolare, si prevede:
- la proroga al 31 luglio 2022 del termine del 31 dicembre 2021 previsto dal comma 1-quater, secondo periodo, dell’articolo 12 del Dlgs 79/1999 in relazione all’adozione del decreto ministeriale per l’individuazione delle modalità e delle tipologie di procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche nell’ipotesi di mancato rispetto del termine di avvio delle stesse, fissato in due anni dall’entrata in vigore della relativa legge regionale;
- la proroga al 31 ottobre 2020 del termine del 31 marzo 2020 previsto dal comma 1-sexies dell’articolo 12 del Dlgs 79/1999, attribuito alle Regioni per disciplinare le modalità, le condizioni, la quantificazione dei corrispettivi aggiuntivi e gli eventuali altri oneri conseguenti, a carico del concessionario uscente, per la prosecuzione, per conto delle Regioni stesse, dell’esercizio delle derivazioni, delle opere e degli impianti oltre la scadenza della concessione e per il tempo necessario al completamento delle procedure di assegnazione, al momento previsto per il 31 luglio 2024.
- che tale ultimo termine avrà ad oggetto non più soltanto le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche con termine di scadenza al 31 dicembre 2023, ma altresì le concessioni in scadenza prima del 31 luglio 2024.
Si resta, allo stato, in attesa dell’approvazione definitiva del Disegno di Legge.
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