Salgono a 85 milioni di euro le risorse disponibili per il bonus pubblicità. Entro il 30 settembre la richiesta di accesso

A cura di Vitalba Passarelli, Giovanni Marra e Vanessa Zichichi

Si avvicina il 30 settembre, ultima data utile per poter presentare domanda di accesso al c.d. “bonus pubblicità”. Proponiamo una breve sintesi dei tratti salienti della disciplina, oggetto di ripetuti cambiamenti normativi, da ultimo con il c.d. “Decreto Agosto”.

A seguito delle diverse modifiche intervenute il budget nazionale da ripartire tra i soggetti richiedenti è stato innalzato da 60 a 85 milioni di euro, ripartiti in 50 milioni per gli investimenti effettuati su giornali quotidiani e periodici, anche online e 35 milioni per gli investimenti effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato. A tal proposito, si ricorda che in caso di richieste superiori al budget nazionale, interverrà come negli anni precedenti una ripartizione proporzionale in base agli investimenti effettivamente consuntivati dai soggetti richiedenti.

Sulla base della nuova disciplina applicabile è ora previsto che:

  • limitatamente all’anno 2020, il credito d’imposta in oggetto è riconosciuto nella misura unica del 50% del valore degli investimenti effettuati, fermo restando il limite previsto dalla regolamentazione “de minimis”. È pertanto venuto meno il requisito dell’incremento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati l’anno precedente;
  • la richiesta di accesso al credito va presentata nel periodo compreso tra il 1° ed il 30 settembre 2020, pertanto le imprese devono affrettarsi a predisporre la comunicazione necessaria. Restano comunque valide le comunicazioni trasmesse nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo 2020 secondo la precedente disciplina;
  • l’eventuale comunicazione trasmessa nella finestra temporale 1-31 marzo 2020 potrà essere ripresentata da parte dei soggetti che effettuano investimenti nelle emittenti televisive nazionali non partecipate dallo Stato, in quanto tali investimenti non potevano essere inclusi nella comunicazione originaria. In questo caso, il contribuente dovrà procedere con due invii, il primo per la rinuncia totale del credito richiesto e il secondo per una nuova comunicazione prenotativa sulla base dei nuovi importi. La facoltà di rinunciare al credito, tuttavia, è prevista anche in fase di dichiarazione sostitutiva (da inviare a gennaio 2021), possibilità in precedenza non prevista;
  • un importante aspetto che i richiedenti devono gestire è quello derivante dalla cd. disciplina antimafia, ovvero la comunicazione, in caso di richieste di un credito superiore a 150 mila euro, dei dati delle persone fisiche con cariche “rilevanti” nell’impresa e dei loro familiari conviventi di maggiore età.

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Vitalba Passarelli

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Director

Giovanni Marra

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Senior Manager