L’Italia firma il Manifesto sulle tecnologie e sistemi dell’idrogeno

A cura delll’Energy Team

L’Italia, rappresentata dal Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, ha firmato in data 17 dicembre 2020 – insieme ad altri 22 Stati membri oltre alla Norvegia – il Manifesto per lo sviluppo di una catena del valore europea sulle tecnologie e sistemi dell’idrogeno (il “Manifesto”).

La firma è avvenuta a valle dell’evento “IPCEI” (Important Projects of Common European Interest) sull’idrogeno e testimonia l’attenzione delle istituzioni in materia di idrogeno, in quanto strumento ideale ai fini del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Consiglio Europeo.

In particolare, il Manifesto sancisce l’impegno dei Governi firmatari a collaborare su progetti di larga scala attraverso nuovi “IPCEI” sull’idrogeno.

In tale contesto, il primo importante progetto in materia di idrogeno punterà a (i) produrre idrogeno sostenibile, in particolare, da fonti rinnovabili, (ii) produrre elettrolizzatori e mezzi pesanti di trasporto alimentati idrogeno (i.e. navi, aerei, veicoli commerciali), (iii) sviluppare soluzioni per lo stoccaggio, la trasmissione e la distribuzione dell’idrogeno, (iv) implementare applicazioni industriali dell’idrogeno, per favorire la decarbonizzazione degli impianti industriali, specie in quei settori di difficile elettrificazione.

La firma del Manifesto si pone in continuità con le conclusioni firmate in data 11 dicembre 2020 dal Consiglio UE, dal titolo “Verso un mercato dell’idrogeno per l’Europa”. Pur riconoscendo l’importanza dell’idrogeno blu (da metano con cattura della CO2), il Consiglio UE ha indicato quale preferibile la produzione di idrogeno verde (ossia quello prodotto da elettrolisi con energia rinnovabile). In tale ottica, alla luce di quanto previsto nelle conclusioni del Consiglio UE, quest’ultimo ha auspicato:

  1. una revisione delle norme in materia di aiuti di Stato e del sistema Ets al fine di garantire incentivi allo sviluppo dell’idrogeno;
  2. il sostegno degli investimenti privati, anche mediante il coinvolgimento della Banca Europea per gli Investimenti;
  3. la predisposizione di uno o più IPCEI in materia di idrogeno;
  4. la revisione del regolamento “Ten-E” per sostenere lo sviluppo di una rete transeuropea dell’idrogeno;
  5. la promozione di poli dell’idrogeno in tutta Europa;
  6. l’incremento del potenziale dei sistemi del gas naturale ai fini di una successiva riconversione in sistemi basati sull’idrogeno.

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Tommaso Tomaiuolo

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