Le inaspettate opportunità degli esports

A cura di John Shehata, Andy Fahey e Eugenia Guarda Nardini

Vi è mai capitato di sentir parlare degli esports? Molto probabilmente sì, ma non vi sarà chiarissimo cosa rappresentino, e soprattutto il potenziale business intrinseco di questo nuovo mercato

Gli esports, abbreviazione di “sport elettronici”, trasformano il gioco online in un vero e proprio sport, seguito da migliaia, se non milioni, di spettatori in diretta o in streaming. I giocatori professionisti in questo settore si sfidano in diversi giochi e gli spettatori possono intrattenersi avendo la stessa esperienza di comunità degli sport tradizionali. Le dinamiche degli esports non sono infatti così tanto diverse da quelle degli sport tradizionali. Anche se le competizioni esports sono da lungo tempo parte della cultura dei videogiochi, queste si sono tenute in gran parte solo tra dilettanti fino alla fine degli anni 2000, cioè fino a quando la partecipazione di giocatori professionisti, nonché l’aumento degli spettatori a questi eventi, hanno permesso l’impennata del fenomeno esports. Esattamente come negli sport tradizionali, gli appassionati si possono divertire a guardare i loro atleti preferiti sfidarsi nei giochi più disparati. I concorrenti, appartenenti anche a diverse leghe e squadre, si affrontano infatti in diversi giochi, tra i più popolari: Fortnite, League of Legends, Counter-Strike, Call of Duty, Overwatch e Madden NFL, per nominarne alcuni. Questi giocatori sono guardati e seguiti da milioni di fan in tutto il mondo.

Lo sviluppo e il potenziamento delle tecnologie e della comunicazione, la nascita di giochi interamente basati sul multiplayer e una società sempre più multimediale, sono stati tutti fattori che hanno contribuito all’evoluzione del segmento degli esports su scala globale. E il business è uno dei più incentivati dall’attuale pandemia. 

Le conseguenze della pandemia

Prima della chiusura forzata dovuta al Covid-19, la maggior parte dei giocatori era già largamente seguita tramite canali online, ma tale evento ha aumentato significativamente il pubblico “virtuale”. Inoltre, durante il lock down, si è potuto riscontrare che gli appassionati di esports hanno aumentato le ore di gioco su PC (48%), oltre ad esserci stato un impatto positivo sugli acquisti in streaming e on-demand (15%), sul download di videogiochi (15%), e sull’acquisto di contenuti in-game (11%). Il 38% degli spettatori ha sostituito la visione di sport tradizionali con quella di eventi esports, mentre il 63% ha iniziato a seguire nuovi tipi di esports[1]. Più del 40% degli appassionati ha anche dichiarato che il periodo di chiusura ha avuto un impatto sul tempo trascorso a guardare gli eventi di esports online e a giocare ai videogiochi.

Secondo i dati di IDC[2], sempre durante il periodo di chiusura forzata, le vendite di giochi sono aumentate fino al 20%, cioè fino a quasi 180 miliardi di dollari nel 2020. Inoltre, ci sono ragionevoli probabilità che ci sarà un’ulteriore crescita nel 2021 dopo l’uscita della NextGen Playstation.

Le differenti realtà degli esports

L’industria dei videogiochi ha avuto un’esplosione incredibile negli ultimi anni, anche grazie alle diverse modalità con cui si può oggi giocare. Parrebbe che la ragione principale di crescita sia da ricercare nelle innovative modalità di gioco ora disponibili al pubblico. Oggi gli utenti possono infatti utilizzare giochi mobili, le app dei telefoni, giochi multipiattaforma, i quali non sono limitati a una specifica console, e servizi di gioco in streaming.  Escludendo i proventi pubblicitari, si prevede che gli introiti dei giochi sul telefonino aumenteranno del 24% rispetto lo scorso anno, fino a raggiungere 87,7 miliardi di dollari.

Gli esports non sono più solo per la generazione Z o i millennials

Negli ultimi anni l’industria degli esports è cresciuta vertiginosamente, attraendo operatori ed investitori dai più svariati settori, milioni di fan (i rapporti indicano oltre 495 milioni di spettatori nel 2020, e si prevede che raggiungeranno i 646 milioni entro il 2023[3]) e miliardi di dollari.

Da un mercato relativamente di nicchia del valore di 194 milioni di dollari nel 2014, nel 2020, il mercato globale degli esports è stato valutato a poco più di 950 milioni di dollari, e raggiungerà probabilmente un miliardo di dollari nei prossimi cinque anni. Tale settore presenta numerose opportunità per gli specialisti della tecnologia, i programmatori, gli operatori che offrono servizi di rete, gli organizzatori di eventi e gli sviluppatori di giochi. Il business degli esports è un’industria multimiliardaria con un pubblico internazionale in crescita. Man mano che l’industria si espande, ci sono sempre più opportunità di lavoro in aree legate agli esports, tra cui la gestione degli eventi, la gestione delle strutture, il marketing, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, e molto altro.

A causa di questa crescita inaspettata del mercato, gli operatori economici sono ora alla ricerca di opportunità nel settore esports. Ad oggi sono individuabili cinque principali aree di attività proficue nel settore:

(i) Proprietà/franchising di squadre: le squadre sono in grado di creare da sole flussi di introiti, proprio come le squadre sportive tradizionali. Per i videogiochi per i quali sono state create delle leghe, gli editori possono anche decidere di vendere a terzi le “squadre” che possono partecipare a quelle leghe. Il nuovo sistema di franchising rappresenta un ovvio beneficio finanziario a lungo termine per i partecipanti;

(ii) Diritti pubblicitari: sono già stipulati accordi pubblicitari con una serie di principali piattaforme, e le analisi indicano che questi saranno la fonte di ricavi più in crescita, raggiungendo entro il 2023 il valore di 506 milioni di dollari[4];

(iii) Biglietti: gli introiti per le vendite dei biglietti per gli eventi di esports saliranno a 706 milioni di dollari entro il 2023;

(iv) Le sponsorizzazioni e le pubblicità sono attualmente la fonte maggiore di profitto. Si stima inoltre che raggiungeranno i 724 milioni di dollari nel 2023[5];

(v) Scommesse: le scommesse sugli esports non sono ancora state legalizzate in tutto il mondo. Ogni paese ha infatti regole e normative diverse quando si tratta di sport e scommesse. In ogni caso, permettere alle aziende di esports di collaborare con le società di scommesse potrebbe rappresentare una svolta per l’industria – e questo sta già cominciando ad accadere.

Queste diverse opportunità di guadagno stanno tentando anche gli stakeholder degli sport tradizionali. Le principali società sportive professionistiche hanno iniziato ad acquistare e a creare società esports, come ad esempio l’NBA che ha lanciato la lega NBA2K con 21 squadre rappresentative dei loro avversari della scorsa stagione. Mentre il numero di spettatori è assimilabile a quello di alcuni sport professionistici e il divario con altri (i.e. NFL) si sta colmando, le entrate sono inferiori a causa della piattaforma relativamente in fase iniziale e in evoluzione. Anche la star del calcio David Beckham ha lanciato una squadra di esports dove assisterà nel coaching, e lo stesso prevede inoltre di lanciare vari programmi per i giovani giocatori e-sportivi. Questa società, con sede a Londra, ha completato la sua quotazione alla Borsa di Londra lo scorso ottobre, con una capitalizzazione di mercato di 41,2 milioni di sterline.

Il mercato degli esports è innovativo, ha un’infrastruttura agile e utenti appassionati che sostengono il mercato – questi punti di forza sono però accompagnati da una mancanza di regolamentazione del settore.

Si possono davvero considerare gli esports come sport?

Le associazioni di esports, tra cui l’Italian Interactive Digital Entertainment (IIDEA), stanno cercando di colmare la mancanza di regolamentazione del settore, e hanno quindi sviluppato principi per sostenere e migliorare “un’esperienza divertente, leale e godibile da parte di tutti i giocatori nel mondo, all’interno di un ambiente aperto e inclusivo[6]. Queste linee guida mirano a promuovere valori come il rispetto, l’inclusività, la sicurezza, l’integrità e il fair play.

Inoltre, la “Federazione Italiana E-Sports”, che è membro della Global Esports Federation, ha come obiettivo primario quello di riuscire ad inserire gli esports nella categoria delle attività sportive riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Questo risultato rappresenterebbe certamente un punto di svolta per l’evoluzione e il definitivo consolidamento dell’intero ecosistema degli esports.

Ma l’equiparazione degli esports agli sport tradizionali è uno dei temi più controversi e dibattuti degli ultimi anni.  Questo è dovuto al fatto che non esista una definizione condivisa tra tutti, così come non esiste una condivisione generalizzata di quali videogiochi possano essere considerati esports e quali debbano invece rimanere fuori da questa categoria. Tuttavia, ci sono stati segnali positivi negli ultimi mesi: gli esports sono stati riconosciuti tra gli sport medagliati ai giochi asiatici 2022, un importante passo per gli esports, che da tempo hanno ambizioni olimpiche.

Le prospettive

La crescita degli esports è strettamente legata al coinvolgimento ed all’impegno degli stakeholder del mercato. Il settore si sta sviluppando rapidamente, ed ulteriormente molti paesi stanno progettando di investire nella digitalizzazione che permetterà al settore di avere innumerevoli vantaggi. Al momento sono quindi presenti tutti i presupposti affinché diventi uno dei mercati in crescita più interessanti del mercato, sia per gli imprenditori che per i professionisti.


[1] IDEA, Italian Interactive Digital Entertainment Association, “Rapporto sugli eSports Italia 2020”.

[2] International Data Corporation, https://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=US45803620.

[3] https://www.olympic.org/olympism-in-action/new-frontiers-esports.

[4] Global Entertainment & Media Outlook 2020-2024, Video games and esports, PwC.

[5] Global Entertainment & Media Outlook 2020-2024, Video games and esports, PwC.

[6] https://iideassociation.com/notizie/in-primo-piano/principi-universali-esports.kl

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John Shehata

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Associate Partner