L’ulteriore proroga della Garanzia sulla cartolarizzazione delle Sofferenze: la GACS

A cura di Cristian Sgaramella, Giovanni Bombaglio e Adele Zulliani

In data 14 giugno 2021 si sono concluse le trattative tra il Governo italiano e la Commissione Europea, iniziate a Marzo 2021, aventi ad oggetto il rinnovo per la quarta volta e, pertanto, fino al 14 giugno 2022, della Garanzia sulla cartolarizzazione delle Sofferenze (c.d. GACS).

Si tratta della garanzia statale a prima richiesta concessa sulle tranche senior delle cartolarizzazioni aventi quale sottostante crediti qualificabili come NPL attraverso cui, solo nell’anno 2020, sono stati eliminati dal sistema bancario italiano circa 74 miliardi di euro di prestiti in sofferenza.

Volendo offrire un breve inquadramento, lo strumento in commento nasce nel 2015 (anno del picco delle esposizioni NPE) in conseguenza di una pattuizione intercorsa tra il Governo italiano e gli altri Stati dell’Unione. In particolare, il Governo italiano, essendo impossibilitato a servirsi di strumenti di bail out per la gestione delle sofferenze, ha individuato nella cartolarizzazione lo strumento con cui consentire al mercato bancario di realizzare gli obiettivi imposti dal Regolatore.

Sia nell’impostazione originaria sia con riferimento all’ultima proroga in commento il rischio che la misura potesse essere qualificata come aiuto di Stato in senso tecnico è stato superato poiché la GACS è sì prestata dallo Stato, ma a titolo oneroso.

Infatti, la garanzia in parola è resa solo a fronte di un premio parametrato ad un paniere di titoli equity identificati per Legge ed aventi un rating uguale a quello attribuito alle notes senior.

In ogni caso, ancora una volta, non si è avuta l’estensione della GACS alle posizioni classificate come UtP (Unlikely to Pay, le cc.dd. “inadempienze probabili”), nonostante la forte richiesta proveniente dal mercato, in particolar modo dalle banche e dai maggiori operatori del settore (special servicer, investitori ecc.).

Il nodo cruciale sembra restare la difficoltà – allo stato attuale – per le agenzie di rating di adattare le loro metodologie di valutazione ad esposizioni che, sia per la struttura delle operazioni, sia per la natura delle stesse (i.e. si tratta di “esposizioni vive” che necessiterebbero di una valutazione anche con riferimento alla eventuale nuova finanza da erogare in favore del cliente/debitore), hanno tratti del tutto peculiari.

Tuttavia, sembra ragionevole ritenere che a breve la garanzia in parola sarà estesa alle posizioni UtP sulla falsa riga di quanto avvenuto in Grecia, unico paese europeo ad avere previsto una garanzia statale anche per gli Unlikely to Pay con il piano Hercules.

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