A cura di Guido Ajello, Claudio Costantino e Arianna Mariani
Con la Comunicazione pubblicata lo scorso 6 luglio 2021 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (2021/C 267/01), la Commissione europea ha fornito orientamenti pratici in materia di appalti pubblici nel settore dell’innovazione (gli “Orientamenti”), offrendo molteplici quanto interessanti indicazioni a beneficio di pubbliche amministrazioni ed operatori economici.
Dopo aver precisato che rientrano nell’ambito della categoria degli “appalti per l’innovazione” le procedure che abbiano ad oggetto l’acquisto del processo di innovazione (ricerca e sviluppo) o l’acquisto dei risultati dell’innovazione, la Commissione ha chiarito che gli investimenti pubblici e l’innovazione sono i due strumenti essenziali per affrontare le sfide della ripresa, la transizione verde e digitale e la creazione di un’economia più resiliente nell’Unione Europea.
La Commissione, preliminarmente, ha osservato che la disciplina europea sugli appalti pubblici non si concentra più soltanto sul “come acquistare”, ma promuove anche il “cosa acquistare”, senza tuttavia fornire disposizioni in merito. In tale contesto, l’obiettivo di spendere bene il denaro dei contribuenti sta acquisendo sempre più rilevanza rispetto alla mera necessità di soddisfare le esigenze primarie degli organismi pubblici.
Tali esigenze appaiono ancor più attuali alla luce delle novità introdotte dal programma Next Generation EU, che stimolerà gli investimenti pubblici dopo la crisi dovuta al COVID-19; investimenti che saranno in gran parte convogliati proprio attraverso appalti pubblici in grado di aiutare le imprese a sviluppare soluzioni innovative nei principali ecosistemi industriali e che consentano di:
- raggiungere soluzioni di servizi pubblici di migliore qualità ad un prezzo ottimale;
- modernizzare i servizi pubblici;
- promuovere l’avvio e la crescita di start-up e di PMI innovative;
- stimolare l’innovazione dei mercati.
La Commissione, inoltre, nel definire il quadro strategico necessario per rendere decisivo il ricorso agli appalti per l’innovazione (cfr. capitolo 2), focalizzandosi sulla necessità di aprire le porte degli appalti pubblici ai potenziali innovatori, ha elaborato una serie di proposte volte ad attrarre soluzioni innovative nel quadro di ogni procedura di appalto pubblico (cfr. capitoli 3 e 4).
A tal riguardo, gli Orientamenti individuano (i) gli strumenti utilizzabili in tutti i tipi di procedure volte a favorire l’innovazione e (ii) le specifiche procedure d’appalto per soluzioni innovative.
Quanto al punto (i), la Commissione ha fornito una serie di suggerimenti utilizzabili in tutte le tipologie di appalti pubblici, tra cui:
- la necessaria valutazione preliminare delle esigenze degli utenti dei servizi pubblici;
- l’avvio di una consultazione preliminare di mercato al fine di valutare lo stato dell’arte, che consenta la stesura di specifiche realistiche o aggiornate prima di bandire una procedura di gara;
- l’utilizzo di formulari standard nuovi e aggiornati, come prescritto dal Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/1780 della Commissione, del 23 settembre 2019, che stabilisce l’utilizzo di formulari standard per la pubblicazione di avvisi e bandi nel settore degli appalti pubblici e che abroga il Regolamento di Esecuzione (UE) 2015/1986;
- la definizione di specifiche tecniche di migliore qualità, che permettano alle soluzioni più efficienti e innovative, incluse le più recenti, di essere competitive e di fornire all’acquirente pubblico i migliori benefici;
- la possibilità di presentare offerte con varianti, consistenti nella proposizione di una o più soluzioni alternative generalmente basate su tecnologie o processi alternativi: in tal modo, gli operatori economici potranno proporre, insieme ad una soluzione tradizionale “sicura”, un’altra più innovativa, che possa attirare l’attenzione degli acquirenti pubblici per la possibilità di determinare risultati migliori del previsto in termini di costi, qualità o flessibilità e agevolando così la partecipazione di start-up e di PMI innovative;
- la definizione di nuovi criteri di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che riescano a premiare, sia la qualità, sia il prezzo;
- l’introduzione di specifiche clausole contrattuali che valorizzino l’adozione di soluzioni innovative quali, a titolo esemplificativo, la presenza di indicatori di qualità misurabili.
Quanto invece al punto (ii), la Commissione ha individuato diverse procedure di appalto ritenute più adeguate al fine di valorizzare soluzioni innovative e tra queste, a titolo esemplificativo, la procedura competitiva con negoziazione, il dialogo competitivo, i concorsi di progettazione, gli appalti di servizi di ricerca e sviluppo (con o senza attribuzione di diritti di proprietà intellettuale), i partenariati per l’innovazione.
In conclusione, la Commissione europea, non a caso in questo cruciale momento storico, ha ritenuto di tracciare il solco a beneficio del settore pubblico-privato chiamato a cogliere le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); una compiuta innovazione, infatti, non può che generarsi proprio dalle innovatività degli strumenti di approvvigionamento, per garantire una domanda pubblica qualificata, al fine di promuovere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, mantenendo alta la competitività sul mercato nazionale ed internazionale, nonché le prestazioni di qualità.
Let’s Talk
PwC TLS Avvocati e Commercialisti
Director
PwC TLS Avvocati e Commercialisti
Senior Manager