Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: al via i primi bandi 

A cura di Guido Ajello, Claudio Costantino e Gabriella Galioto

Con il Next Generation Eu (“NGEU”), oggetto delle precedenti newsletter del 20 aprile e 3 maggio 2021, l’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica, mettendo in campo cospicue risorse per rilanciare la crescita, gli investimenti e le riforme per un importo totale di 750 miliardi di euro.

All’Italia, con l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“PNRR” o “Piano”), sono stati destinati 204,5 miliardi, di cui 191,5 miliardi a valere sul Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (“RRF”) e 13 miliardi sul Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (“REACT-EU”); in data 13 agosto 2021 è stato erogato dalla Commissione Europea il primo prefinanziamento per un importo pari a 24,9 miliardi di euro.

A queste risorse, si aggiunge il Fondo Nazionale Complementare (“FNC”) istituito con D.L. 6 maggio 2021, n. 59 (convertito con modificazioni dalla Legge 1° luglio 2021, n. 101), per finanziare specifiche azioni che possano integrare e completare il Piano e perseguire le relative priorità ed obiettivi, con una dotazione complessiva di 30,62 miliardi di euro da investire nell’arco temporale 2021-2026.

Per la gestione delle progettualità contenute nel Piano, il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (“MEF”) ha emanato la Circolare del 14 ottobre 2021, n. 21, contenente le istruzioni tecniche per la selezione dei progetti PNRR (“Istruzioni tecniche”), finalizzate a supportare le amministrazioni centrali nell’attuazione dei propri interventi in modo coerente con gli obiettivi del Piano.

In particolare, il MEF ha fornito delle “basic guidelines” sui requisiti minimi da rispettare nell’attivazione delle procedure di selezione ed esecuzione degli interventi, prevedendo gli elementi comuni per la predisposizione di avvisi pubblici e di leggi di finanziamento, nonché per l’avvio dei progetti, invitando le Amministrazioni a:

  • individuare requisiti di ammissibilità ed eventuali cause di esclusione, attribuibili al Soggetto attuatore e/o alla proposta progettuale, il cui mancato soddisfacimento può comportare una criticità con impatto sul processo di attuazione dell’iniziativa, nonché in fase di controllo e rendicontazione della stessa;
  • fornire elementi utili sui processi di attuazione che potranno essere ripresi nelle apposite sezioni delle procedure di selezione dei progetti (i.e., negli atti amministrativi di varia natura, tra cui decreti ministeriali e bandi).

A valere sulle risorse sopra descritte, i Ministeri competenti hanno dato attuazione ai primi investimenti, di cui si segnalano i principali avvisi relative ad alcune delle sei missioni caratterizzanti il PNRR.

Con questa prima rassegna, si intende avviare un costante aggiornamento sulle misure di finanziamento che, di volta in volta, saranno pubblicate dai soggetti attuatori e che saranno oggetto delle successive pubblicazioni dell’Outlook “Government & Public Sector”.

Mobility as a service for Italy

Il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la transizione Digitale (“MITD”) ed il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (“MIMS”) hanno pubblicato un avviso per attuare il sub-investimento 1.4.6 “Mobility as a service for Italy” finalizzato ad incentivare le soluzioni “Mobility as a Service” (“MaaS”), che prevedono l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblici e privati, accessibili dall’utente finale tramite un singolo canale digitale. Nello specifico, l’iniziativa mira a promuovere la condivisione dei dati, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei sistemi di trasporto a partire dalle grandi città metropolitane dove l’implementazione di soluzioni MaaS potrebbe generare maggiori benefici.

A tal fine, possono presentare manifestazione di interesse entro e non oltre le ore 15:00 del 29/10/2021:

  • i Comuni capoluogo facenti parte di Città metropolitane ex Legge 7 aprile 2014, n. 56;
  • i Comuni capoluogo delle Città metropolitane istituite nelle Regioni a statuto speciale.

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Potenziamento delle linee regionali

Con decreto del 29 settembre 2021, il MIMS ha definito le modalità di utilizzo delle risorse per gli esercizi finanziari 2020-2026 pari a complessivi 1,55 miliardi di euro a valere sul FNC, destinate ai seguenti interventi:

  • messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali;
  • potenziamento delle linee ferroviarie regionali;
  • potenziamento e rinnovo del materiale rotabile;
  • potenziamento delle linee ferroviarie ed il contestuale potenziamento e/o rinnovo del parco rotabile.

Nello specifico, il MIMS ha destinato alle Regioni del Sud un importo pari a 1.257,93 milioni di euro ed alle Regioni del Centro-Nord risorse per 292,07 milioni di euro, dettando uno specifico cronoprogramma delle attività che i beneficiari, anche per il tramite di soggetti attuatori, sono tenuti a rispettare, onde evitare la revoca del contributo.

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Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale

Con Decreto del 13 agosto 2021, n. 330, il MIMS ha approvato il programma degli interventi infrastrutturali in ambito portuale, sinergici e complementari al PNRR, che i relativi soggetti attuatori devono realizzare conformemente alle procedure di cui al D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nonché nel rispetto della tempistica indicata nel menzionato decreto. Tra i principali interventi si richiamano:

  1. “Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici”, per un importo complessivo pari a 1.470 milioni di euro, di cui 687,70 milioni di euro destinati alle Regioni del Sud e 782,30 milioni di euro per interventi delle Regioni del Centro – Nord.  I relativi contratti devono essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2023 e gli interventi devono concludersi con il collaudo entro il 31 dicembre 2026;
  2. “Aumento selettivo della capacità portuale” per un importo pari a 390 milioni di euro, di cui 119,35 milioni di euro destinati alle Regioni del Sud e 270,65 milioni di euro alle Regioni del Centro – Nord. I relativi contratti devono essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2023 e gli interventi devono concludersi con il collaudo entro il 30 giugno 2026;
  3. “Ultimo/Penultimo miglio ferroviario/stradale”, per un importo complessivo pari a 250 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro destinati alle Regioni del Sud e 210 milioni di euro alle Regioni del Centro – Nord. I relativi contratti devono essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2023 e gli interventi devono concludersi con il collaudo entro il 31 marzo 2026.

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Ecosistemi dell’Innovazione

Con Decreto del 29 settembre 2021, n. 204, l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha pubblicato un avviso relativo alla promozione dei campioni di ricerca e sviluppo, al fine di sviluppare idee e soluzioni innovative all’interno di ecosistemi dell’innovazione quali luoghi di contaminazione e collaborazione tra università, centri di ricerca, settore privato, società civile ed istituzioni.

La misura mira a promuovere – con una dotazione finanziaria di 350 milioni di euro a valere sul FNC – progetti finalizzati a creare infrastrutture materiali o a rigenerare quelle abbandonate volte a sviluppare capitale umano altamente qualificato, la ricerca multidisciplinare, oltreché la creazione ed attrazione di imprese innovative.

Gli organismi di ricerca, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre, possono presentare domanda di candidatura entro le ore 12.00 del 12 novembre 2021.

La proposta progettuale – comprensiva della descrizione delle attività ad alta intensità di conoscenza, delle caratteristiche dell’infrastruttura, degli eventuali interventi di riqualificazione, dei benefici attesi in termini di impatto economico e delle eventuali sinergie con altri soggetti – deve avere una durata massima di 36 mesi per un ammontare di investimento tra 10 milioni di e 90 milioni di euro.

I costi ammissibili includono:

  • costi dei fabbricati e dei terreni destinati ad ospitare le attività (comprese le spese di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento degli immobili, oltreché i costi delle cessioni e condizioni commerciali);
  • costi di macchinari, strumenti, attrezzature e degli impianti ad essi connessi, inclusi i diritti di brevetto, licenze, know how o altre forme di proprietà intellettuali.

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Guido Ajello

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Director

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