L’approvazione della proposta di direttiva UE intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale 15% per i gruppi multinazionali nell’UE è stata ulteriormente rimandata a causa del blocco della Polonia

A cura di Giovanni Criscuolo, Dario Sencar, Lina Jukneviciute e Mario Volpe

Sintesi

Ieri si è svolta l’ultima riunione del Consiglio “Economia e Finanza” dell’Unione Europea (ECOFIN) sotto la Presidenza francese della UE.  In base all’agenda precedentemente resa pubblica, l’ECOFIN avrebbe dovuto discutere pubblicamente la Proposta  di Direttiva (qui l’ultimo testo disponibile)) volta ad introdurre in Europa le GloBE Rules al fine di assicurare che i Gruppi multinazionali scontino un livello minimo di tassazione effettiva del 15% sul reddito prodotto in tutte le giurisdizioni ove operano (La Direttiva Pillar Two).

Tuttavia, la Presidenza francese ha  rimosso dall’ordine del giorno la relativa discussione, probabilmente a causa del persistente rifiuto di Varsavia.

Ai fini della sua adozione, la proposta  di Direttiva deve essere approvata all’unanimità da tutti gli Stati Membri. In caso di approvazione, gli Stati Membri dovranno recepire il contenuto della Direttiva nelle rispettive legislazioni domestiche entro il 31 dicembre 2022 e applicare le relative disposizioni di attuazione a partire dal 31° dicembre 2023 (per l’IIR) e dal 31 dicembre  2024 (per l’UTPR).

L’aspettativa è che la nuova Presidenza del Consiglio (la Repubblica Ceca) proseguirà i negoziati con la Polonia e con gli altri Stati membri con l’obiettivo di raggiungere un accordo durante la prossima riunione dell’ECOFIN attesa per il 17 giugno 2022.

Background

Prima Bozza di Direttiva pubblicata in data 22 Dicembre 2021

Il 22 dicembre 2021 la Commissione europea (CE) ha pubblicato la Proposta di Direttiva “volta a garantire un livello minimo globale di tassazione per i gruppi multinazionali nell’Unione” (il testo è disponibile qui) con l’obiettivo di attuare le Model Rules pubblicate dall’OCSE in data 20 dicembre 2021, prevedendo anche per l’Unione Europea, un’aliquota fiscale minima effettiva del 15%.

La Proposta di Direttiva è stata poi modificata e, in base alle informazioni ad oggi disponibili pubblicamente, si presenta sostanzialmente  allineata alle, o comunque compatibile con le  OECD Model rules che stabiliscono le regole della Income Inclusion Rule (IIR) e della Undertaxed Payment Rule (UTPR).

Tuttavia, si discosta dalle Model Rules, per alcuni aggiustamenti (ritenuti necessari e comunque compatibili con il quadro OCSE) al fine di garantire la conformità al diritto dell’UE. Di seguito i principali punti di attenzione:

  • è prevista una estensione dell’IIR ai Gruppi Multinazionali domestici che hanno registrato ricavi consolidati di almeno 750 milioni di euro in almeno due dei precedenti quattro anni (ciò al fine di evitare il rischio di discriminazione tra Gruppi domestici e multinazionali);
  • l’applicazione dell’IIR anche a livello domestico (c.d. Domestic IIR);
  • la possibilità per gli Stati Membri di adottare la minimum tax domestica (c.d. Domestic Minimum Top Up Tax).

Fin dalla pubblicazione della prima versione della Proposta di Direttiva, il Consiglio ha quindi dimostrato di essere consapevole del fatto che il successo delle GloBE Model Rules passerà dall’implementazione trasparente e coerente delle stesse all’interno dell’Unione e a livello globale.

L’intricato percorso verso l’approvazione della Direttiva

La riunione di ieri fa seguito a tre precedenti incontri: (i) ECOFIN tenutosi il 18 gennaio 2022, in occasione del quale, tutti gli Stati Membri hanno espresso sostegno e confermato la natura prioritaria della proposta. Tuttavia, alcuni Stati Membri hanno espresso preoccupazioni in merito a: i tempi stretti per la sua implementazione; la complessità delle norme; il collegamento tra il Pillar One ed il Pillar Two e l’applicazione delle regole anche ai Gruppi domestici; (ii) ECOFIN tenutosi il 15 marzo, durante il quale, la preoccupazione espressa a gennaio in merito ai tempi stretti di introduzione è stata affrontata con la proroga del termine per l’entrata in vigore delle norme dal 1° gennaio 2023 ai periodi che iniziano dopo il 31 dicembre 2023 e l’UTPR a quelli che iniziano dopo  il 31 dicembre 2024 (Il testo è disponibile qui).

Ciononostante, il Consiglio non è riuscito a trovare il consenso sulla nuova Proposta  di Direttiva a causa del rifiuto pervenuto da quattro Paesi Membri (Estonia, Malta, Polonia e Svezia) che hanno sollevato alcuni restanti punti di attenzione; (iii) ECOFIN tenutosi il 5 aprile  2022 – durante la sessione pubblica del 5 aprile, i Ministri delle Finanze dell’UE sono stati chiamati a esprimere la loro posizione su un nuova Proposta di Direttiva pubblicata in data 28 marzo (il testo è disponibile qui).

Il nuovo testo di mirava a risolvere le questioni ancora aperte sollevate da alcuni Stati membri, le più importanti delle quali riguardano (a) le specificità della disposizione opzionale che consente di ritardare l’applicazione delle norme in determinate circostanze, (b) il collegamento tra l’attuazione del Pillar Two e l’attuazione del Pillar One e (c) gli oneri amministrativi small business.

Tra l’altro, questa nuova versione della Proposta aggiorna la cd. optionality clause consentendo agli Stati membri con non più di 12 Gruppi MNE in scope ai fini Pillar Two, di scegliere di non adottare la IRR e la UTPR per sei periodi d’imposta, a partire dal 31 dicembre 2023.

La precedente proposta prevedeva che gli Stati membri con non più di 10 UPE non dovessero applicare l’IIR e l’UTPR fino al 2025. La proroga del termine per il recepimento delle norme è rimasta invariata.

Tutti gli Stati membri, tranne la Polonia, hanno espresso il loro sostegno alla nuova proposta. Estonia, Malta e Svezia hanno rinunciato alle riserve che avevano sollevato durante la riunione ECOFIN del 15 marzo e hanno approvato la proposta. La Polonia non ha sostenuto l’adozione della Direttiva. Non ha espresso disaccordo con il testo della proposta, ma ha ribadito la necessità che la soluzione a due Pillars elaborata dall’OCSE prevede una attuazione parallela di entrambi i Pilastri.

The takeway

Secondo fonti informate la posizione della Polonia è principalmente legata ad altri Dossier che la riguardano (ed esempio il recovery plan) e potrebbe venir meno per il prossimo ECOFIN del 17 giugno 2022.

Nel frattempo, nel corso del 2022, alcune giurisdizioni hanno avviato consultazioni pubbliche in vista di raccogliere commenti sull’implementazione domestica.

Si tratta del Regno Unito (link), della Nuova Zelanda (link), della Svizzera (link) e del Jersey (link).

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