A cura dell’Energy Team
In data 15 settembre 2022, il Ministro per la Transizione Ecologica ha approvato il provvedimento con la finalità di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (il “Decreto”).
Tale Decreto dispone, inter alia, incentivi per la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano sostenibile (da rifiuti organici o agricoli) o riconvertiti da precedenti produzioni agricole di biogas e contribuisce alla crescita del gas rinnovabile, importante per la politica di decarbonizzazione, per lo sviluppo dell’economia circolare e anche, in coerenza con le indicazioni europee riportate nel piano REPowerEu, per la riduzione della dipendenza dal gas estero.
La suddetta misura di aiuto è stata recentemente oggetto di una decisione di compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione Europea.
In particolare, il Decreto prevede:
(a) un contributo in conto capitale del 40% (quaranta per cento) sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile. Ai sensi delle previsioni di cui all’Articolo 8 del Decreto, sono considerate spese ammissibili:
- i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto di produzione di biometano quali le infrastrutture e i macchinari necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica, per lo stoccaggio del digestato, la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas, la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2, la realizzazione degli impianti e delle apparecchiature per l’autoconsumo aziendale del biometano;
- le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive;
- i costi di connessione alla rete del gas naturale;
- i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto;
- le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% (dodici per cento) della spesa totale ammissibile; e
- i costi per la fase di compostaggio del digestato.
(b) una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 (quindici) anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto;
(c) contingenti di potenza annui messi a disposizione, in linea con gli impegni di spesa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finalizzati a valorizzare il potenziale delle riconversioni degli impianti biogas esistenti e la nascita di nuove produzioni.
Il Decreto elenca altresì, i requisiti per l’accesso al piano incentivante; tra gli altri:
- possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio del relativo impianto di produzione di biometano;
- nel caso di impianti da connettere alle reti di trasporto e di distribuzione del gas con obbligo di connessione di terzi, preventivo di allacciamento rilasciato dal gestore di rete competente e accettato dal soggetto richiedente;
- conformità del biometano oggetto della produzione ai criteri del rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”, nonché ad almeno uno dei seguenti requisiti in materia di sostenibilità:
- l’impianto produce biometano destinato al settore dei trasporti a partire da materie prime utilizzabili per la produzione di biocarburanti avanzati e consegue una riduzione di almeno il 65% (sessanta cinque per cento) delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;
- l’impianto produce biometano destinato ad altri usi e consegue una riduzione di almeno l’80% (ottanta per cento) delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;
- nel caso di riconversioni, l’intervento è realizzato su impianti agricoli esistenti;
- nel caso di impianti situati in zone interessate da procedure d’infrazione comunitaria ai fini del miglioramento della qualità dell’aria e del contrasto all’inquinamento atmosferico, le produzioni di biometano da biomasse devono rispettare i limiti di emissione ivi previsti, in conformità ai contenuti dei rispettivi “Piani per il contrasto ai superamenti dei limiti della qualità dell’aria”;
- i progetti devono prevedere le vasche di stoccaggio del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno 30 (trenta) giorni, che devono essere coperte a tenuta di gas e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas da reimpiegare per la produzione di energia elettrica, termica o di biometano
L’accesso agli incentivi avverrà tramite aste pubbliche competitive al ribasso sulle tariffe incentivanti che si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024 e comunque fino all’esaurimento delle relative disponibilità economiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Decreto, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, permetterà l’avvio delle prime procedure entro la fine del 2022.
Seguiranno aggiornamenti in merito alla pubblicazione del Decreto.
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