Via libera alla procedura per l’approvazione della proposta di direttiva UE tesa a garantire un livello minimo di imposizione effettiva del 15% per i gruppi multinazionali nell’UE
A cura di Dario Sencar, Alessandro Di Stefano, Lina Jukneviciute e Giovanni Criscuolo
Nella giornata di ieri, nell’ambito di una riunione ristretta, gli Stati Membri dell’UE hanno raggiunto l’accordo per l’implementazione a livello europeo della Global Minimum Tax (nota come Pillar Two OCSE).
Gli ambasciatori degli Stati Membri (come si legge nel comunicato stampa della Commissione Europea pubblicato ieri (https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2022/12/12/international-taxation-council-reaches-agreement-on-a-minimum-level-of-taxation-for-largest-corporations/?utm_source=twitter.com&utm_medium=social&utm_campaign=2022-12-12-press-release-international-taxation-puc&utm_content=card) si sono infatti accordati nel “consigliare” l’European Council di approvare la proposta di Direttiva UE – tesa a garantire un livello minimo di imposizione effettiva del 15% per i gruppi multinazionali nell’UE.
Si attendono i prossimi passi che porteranno alla formale approvazione della proposta di Direttiva, bloccata per mesi dal veto prima della Polonia e poi dell’Ungheria (che ha, da ultimo, deciso di togliere il veto nell’ambito di un più ampio accordo su altre tematiche).
Come si legge dal Comunicato stampa, la Direttiva (una volta approvata) dovrà poi essere trasposta nelle discipline domestiche degli Stati Membri entro la fine del 2023 – in questo modo l’UE sarà front-runner nell’applicazione dell’accordo globale G20/OCSE sul Pillar Two.
Nei prossimi mesi, è lecito attendersi un’accelerazione verso l’implementazione dell’Accordo raggiunto in seno OCSE, anche da parte degli altri Stati dell’Inclusive Framework (rimasti alla finestra nei mesi scorsi), di cui occorre monitorare le tempistiche di implementazione (che potrebbero non essere allineate).Il funzionamento delle GloBE Rules come disegnate dall’OCSE, richiede un approccio coordinato e l’implementazione da parte di una “massa critica” di Paesi – che, visti i meccanismi di funzionamento del GloBE, spingerebbe i Paesi rimasti indietro (per diverse motivazioni) ad adottare la normativa, loro malgrado, per evitare la sottrazione di gettito fiscale (i.e. Top-Up Tax).
In Italia e negli altri Stati Membri UE – a seguito dell’approvazione della Direttiva europea, i legislatori saranno poi chiamati ad attivare l’iter per l’implementazione del contenuto della Direttiva, nelle rispettive legislazioni domestiche assicurando un “approccio comune” – soprattutto tenuto conto che l’ intended outcome della nuova disciplina è quello di determinare, in ultima istanza, una nuova imposta la “Top-up Tax” che deve essere unica, specie in termini quantitativi, in tutte le giurisdizioni in cui il Gruppo MNE è presente.
In seno OCSE – a completamento delle Model Rules (pubblicate a dicembre) e del relativo Commentario (pubblicato a marzo), entro fine anno, dovrebbe essere pubblicato il Framework for the coordinated implementation of the GloBE rules (Implementation and Administrative Guidance) che dovrebbe contenere ulteriori elementi di dettaglio, nonché i tanto attesi elementi di design dei cd. “safe harbour”.
In Italia, così come negli altri Paesi, assumeranno un ruolo centrale anche le Amministrazioni finanziarie. E’ auspicabile che anche il legislatore utilizzi lo strumento della public consultation, per un confronto sul funzionamento della nuova imposta nel tessuto di istituti del sistema fiscale nazionale.
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