PwC TLS, presenta una selezione di opportunità (bandi e agevolazioni) rivolte alle imprese
Principali misure a livello nazionale
Accordi per l’innovazione: secondo sportello
Con decreto direttoriale del 14 novembre 2022 sono stati definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande a valere sul secondo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione.
- Dal 17 gennaio 2023 sarà resa disponibile la procedura di compilazione della domanda e ulteriore documentazione necessaria sul sito del Soggetto gestore (https://fondocrescitasostenibile.mcc.it);
- Dal 31 gennaio 2023 le imprese potranno presentare le domande di agevolazione, anche in forma congiunta, per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – con spesa ammissibile non inferiore a euro 5.000.000 – volti alla realizzazione e/o notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”.
Novità
- Saranno considerate come pervenute nello stesso istante le domande trasmesse nello stesso giorno, indipendente dall’ora e minuto;
- Qualora le risorse messe a disposizione non consentano la ricezione integrale delle domande presentate nello stesso giorno, quest’ultime saranno ammesse in istruttoria sulla base della posizione assunta in una specifica graduatoria di merito;
- L’ammontare delle risorse per il secondo sportello, tenuto conto degli eventuali apporti finanziari delle amministrazioni sottoscrittrici degli Accordi quadro o degli Addendum agli Accordi quadro e delle relative riserve, sarà reso disponibile sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro il 19 gennaio 2023.
Scadenza: a sportello, fino a esaurimento risorse.
Per una descrizione completa della misura, si rimanda all’edizione di maggio della presente newsletter.
Contratti di Sviluppo: riapertura sportello “Rinnovabili e batterie”
Con Decreto del 16 novembre 2022 è stata determinata la riapertura dello sportello di accesso alle agevolazioni previste dal Contratto di Sviluppo – Rinnovabili e Batterie. La misura rientra nell’ambito del PNRR, Investimento 5.1, e nello specifico sono destinate risorse pari a euro 358.000.000 ripartite come segue:
- euro 42.000.000 per il sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV”;
- euro 58.000.000 per il sub-investimento 5.1.2 “Industria eolica;”
- euro 157.000.000 euro per il sub-investimento 5.1.3 “Settore batterie”.
Nella valutazione delle domande, verrà data priorità alla capacità dei progetti di sviluppare catene del valore nazionale nel settore delle rinnovabili e delle batterie, come previsto dal decreto del 25 marzo 2022.
Su richiesta dell’impresa, sarà possibile richiedere le agevolazioni previste dal regime di aiuto SA.102702 (2022/N) “Investimenti in favore di una ripresa sostenibile”, autorizzato nell’ambito della sezione 3.13 del Quadro temporaneo di aiuti nell’emergenza Covid per i programmi di sviluppo da realizzare sull’intero territorio nazionale.
In caso di progetti di investimento presentati da grandi imprese con spese pari o superiori a euro 10.000.000, sarà necessario compilare anche la relazione di sostenibilità ambientale.
Le domande rimaste in compilazione nell’ambito del precedente sportello verranno annullate, ma potranno essere ri-presentate a valere sul nuovo sportello.
Scadenza: 28 febbraio 2023
Nuova Sabatini Green
Con la circolare direttoriale n. 410823 del 6 dicembre 2022 sono state definite le modalità di presentazione delle domande di agevolazione a valere sulla linea Nuova Sabatini green, che prevede una maggiorazione del 30% per gli investimenti green rispetto agli investimenti in beni strumentali ordinari.
La nuova linea di intervento sostiene gli investimenti relativi all’acquisto – o acquisizione in leasing – di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso di interesse annuo:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti 4.0;
- 3,575% per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
Inoltre, fatta eccezione per le imprese che svolgono attività di produzione di energia elettrica con codice Ateco 35.11, per le quali è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia, e per le imprese che svolgono attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del c.c., per le quali è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, per le imprese che svolgono attività diverse dalle predette l’acquisto di un impianto di produzione energetica è ammissibile purché sia: (i) parte di un più ampio programma di investimento che deve risultare organico e funzionale, nonché (ii) coerente con l’attività svolta dall’impresa, e riconducibile ad una delle tipologie di investimento previste nei regolamenti unionali applicabili per settore
Per accedere al contributo maggiorato previsto dalla Nuova Sabatini green, l’impresa richiedente deve presentare idonea certificazione ambientale di processo/prodotto sul bene oggetto dell’investimento, ovvero idonea auto-dichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.
Le domande per beneficiare delle agevolazioni previste per la nuova linea di intervento potranno essere presentate dal 1° gennaio 2023.
Scadenza: a sportello.
Principali misure a livello regionale
Emilia-Romagna PR FESR 2021-2027 – Supporto ad interventi energetici e prevenzione sismica delle imprese
Con risorse pari a euro 13.000.000,00, a valere sulla Programmazione Regionale FESR 2021-2027, Regione Emilia-Romagna mira a sostenere gli investimenti delle imprese verso l’efficienza energetica e la produzione di energia pulita, a basse emissioni di carbonio, a prezzi accessibili e per l’autoconsumo.
In un’ottica di integrazione delle azioni, il supporto agli investimenti in campo energetico viene proposto in sinergia con interventi di prevenzione sismica degli edifici in cui si svolgono le attività economiche. I soggetti beneficiari sono le imprese singole aventi qualunque forma giuridica; Aggregazioni di imprese, costituite nella forma di Contratto di rete; Soggetti giuridici iscritti al Repertorio Economico Amministrativo (REA); Consorzi con attività esterne; aventi unità locale o sede operativa nelle quali si realizza il progetto ubicata in Emilia-Romagna.
Sono ammissibili gli interventi finalizzati alla:
- riqualificazione energetica degli edifici nei quali si svolge l’attività del soggetto richiedente (azione 2.1.2);
- realizzazione di nuovi impianti di produzione e autoconsumo di energia rinnovabile del soggetto richiedente (azione 2.2.2);
- miglioramento/adeguamento sismico degli edifici nei quali si svolge l’attività del soggetto richiedente (azione 2.4.1).
Gli interventi di cui alla lettera c) potranno essere finanziati solo se abbinati agli interventi cui alla lettera a) e/o b).
Requisiti generali di ammissibilità:
- gli interventi non devono ricomprendere attività che sono parte di un’operazione oggetto di delocalizzazione o trasferimento di un’attività produttiva in Emilia-Romagna da uno stato membro dell’Unione o da altra Regione italiana;
- essere suggeriti dalla diagnosi energetica da allegare alla domanda (solo per gli interventi di cui alle lett. a) e b)). Sono obbligatori anche planimetria, computo metrico estimativo, attestato di prestazione energetica e schema di relazione tecnica;
- essere realizzati in siti produttivi operativi al momento della data di presentazione della domanda;
- essere assoggettati alla richiesta di un mutuo (durata di almeno 4 anni e per almeno il 50% dell’investimento complessivo);
- nel caso in cui le operazioni rientrino nell’ambito di applicazione della direttiva 2011/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dovranno garantire esistenza della valutazione dell’impatto ambientale o procedura di screening.
Rientrano tra le spese ammissibili le seguenti: (i) fornitura dei materiali e dei componenti necessari per la realizzazione degli impianti e delle opere, comprese opere edili strettamente necessarie per gli interventi di riqualificazione energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili; (ii) opere a carattere strutturale per conseguire l’obiettivo di miglioramento/adeguamento sismico; (iii) progettazione, direzione lavori, collaudo e certificazione degli impianti (fino al 10 % delle voci di spesa precedenti); (iv) spese generali nella misura forfettaria del 5% del totale.
Gli investimenti potranno essere avviati a partire dalla data di presentazion edella domanda e dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2024. L’investimento minimo per la realizzazione degli interventi deve essere di almeno € 50.000, iva esclusa.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto fino al 25% delle spese ammissibili, per un importo massimo di euro 150.000, ripartito come segue:
- 10% della spesa ammissibile;
- 15% della spesa ammissibile calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi per un mutuo di almeno 4 anni.
Il calcolo dell’importo di cui alla lettera b) sarà effettuato considerando il valore del mutuo effettivamente stipulato dall’impresa (minimo il 50% dell’investimento) e la durata, applicando un tasso di interesse forfettario del 4%. Il mutuo di cui sopra dovrà essere mantenuto almeno per tutta la durata degli obblighi derivanti dalla stabilità delle operazioni.
Possibile maggiorazione di 5 punti percentuali in caso di: (i) riduzione di almeno il 30 % delle emissioni di gas a effetto serra rispetto alle emissioni ex ante; (ii) ristrutturazione di livello medio che porti ad un risparmio di energia primaria variabile tra il 30% e il 60%; (iii) nomina di un Energy manager o Esperto di Gestione di Energia oppure sia in possesso di certificazione ISO 50001; l’intervento ricade nelle aree montane o Aree 107.3.c. dell’Emilia-Romagna comprese nella carta nazionale degli aiuti di stato a finalità regionale; possesso del “Rating di legalità”.
Regime di aiuto: Temporary Framework Ucraina. Qualora la stessa non venisse accolta si farà riferimento al Regolamento GBER e/o al Regolamento “de minimis”.
La procedura di selezione delle domande e valutazione dei progetti sarà di tipo valutativo a sportello, con assegnazione di punteggio.
Le domande di contributo dovranno essere trasmesse tramite applicativo Sfinge 2020, a partire dal 31 gennaio 2023. Pre-compilazione possibile a partire dal 29 gennaio 2022. La piattaforma informatica chiuderà anticipatamente al raggiungimento eventuale delle 400 domande.
Scadenza: 22 febbraio 2023.
Emilia-Romagna PR FESR 2021-27 – Progetti di Ricerca e Sviluppo sperimentale
Con il presente bando Regione Emilia-Romagna intende sostenere progetti di ricerca e sviluppo sperimentale in grado di meglio interpretare le sfide definite dalla Strategia di Specializzazione intelligente (S3) con particolare riferimento alla capacità di incidere nelle filiere produttive di appartenenza. La misura rientra nell’ambito del PR FESR 2021-2027, azione 1.1.1, e mira a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e promuovere l’introduzione di tecnologie avanzate. I soggetti beneficiari del bando sono le:
- Imprese singole;
- Aggregazioni di imprese, costituite nella forma di contratto di rete stipulato e registrato presso la competente CCIAA in data antecedente la data di presentazione della domanda;
- Consorzi con attività esterna;
- Soggetti giuridici iscritti al REA;
che rispettano i seguenti requisiti:
- rientranti nella classificazione dimensionale di PMI;
- aventi al momento della presentazione della domanda almeno due bilanci per gli anni 2020 e 2021;
- hanno l’unità locale in cui si realizza il progetto in Emilia- Romagna.
Sono ammissibili anche le Grandi Imprese purché si impegnino a:
- assumere nel corso del progetto almeno 1 ricercatore;
- sviluppare il progetto di ricerca in cooperazione con PMI non appartenente allo stesso gruppo di imprese. Per progetto di ricerca in cooperazione si intende che: (i) il progetto sarà presentato da una rete di imprese, in cui è ricompresa una Grande Impresa, la quale non potrà coprire più del 70% del costo totale del progetto; (ii) il progetto sarà presentato singolarmente da una Grande Impresa, accompagnato da un “contratto di collaborazione” che sarà sottoposto ad una specifica verifica da parte del nucleo di valutazione.
La misura finanzia progetti che prevedono attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale che rispettano le seguenti condizioni:
- prevedere “attività significative” di entrambe le tipologie di attività, pena la non ammissibilità e dovranno terminare le loro attività entro il 31 dicembre 2024;
- realizzati in un’unità locale, in cui avviene l’attività di produzione o servizi e in cui sia stabilmente collocato il personale e le attrezzature da utilizzare per la realizzazione del progetto, situata nel territorio dell’Emilia-Romagna, censita presso la CCIAA di competenza;
- finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, servizi o sistemi di produzione, o rilevanti innovazioni negli stessi, di interesse per il sistema produttivo con riferimento agli ambiti tematici cross-settoriali della S3, e in particolare, ai temi dell’economia circolare e dell’adattamento ai cambiamenti climatici e con l’obiettivo di rafforzare la ricerca, coinvolgendo nuovi ricercatori e favorendo la qualificazione delle filiere produttive regionali attraverso: (i) un’elevata capacità brevettuale, (ii) lo sviluppo di tecnologie di frontiera, (iii) l’implementazione di soluzioni innovative e l’impatto sociale e sui territori;
- prevedere la collaborazione con Organismi di Ricerca italiani ed esteri, strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico appartenenti alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, per un importo minimo di euro 40.000,00, ridotto a 20.000 euro per le Industrie Culturali e Creative (ICC).
Tutti i progetti presentati dovranno essere basati su una soluzione innovativa da proporre al mercato, già individuata al momento della presentazione della domanda, con un chiaro impatto in termini di sostenibilità ed in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
Sono ammissibili le seguenti voci di spesa:
- Ricerca contrattuale con organismi di ricerca e/o laboratori della rete, brevetti frutto della ricerca, sviluppo di software specifico, servizi di consulenza di carattere tecnico-scientifico, spese per l’utilizzo di laboratori di ricerca o di prova;
- Acquisto/noleggio di strumentazione scientifica, impianti industriali, acquisto di brevetti, software specialistico nella misura massima del 40% del totale della voce di spesa A;
- Realizzazione fisica di prototipi, nella misura massima del 40% del totale delle voci di spesa A e B (solo per sviluppo sperimentale);
- Personale adibito ad attività di ricerca, progettazione, sperimentazione, assunto con contratto di lavoro subordinato, rendicontabili forfettariamente nella misura massima del 20% del totale delle voci di spesa a), b), c);
- Spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 5% del totale dei costi diretti ammissibili (totale voci A,B,C,D).
Requisiti:
- Spese sostenute (fatturate e pagate) dopo la presentazione della domanda e prima della presentazione della rendicontazione;
- Spese ammissibili non inferiori a:
- euro 250.000 per le PMI e per la rete di PMI;
- euro 500.000 per le Grandi Imprese con contratto di collaborazione e per la rete con PMI, ridotto a euro 250.000 per i soggetti che si collocano nell’ambito delle industrie culturali e creative (nel caso di rete tutte le PMI della rete dovranno essere riferibili a quest’ultimo per ottenere la riduzione).
L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale a fondo perduto, ai sensi del Regolamento UE n. 2014/651 (GBER), fino al:
- 45% delle spese ammissibili relative ad attività di Ricerca Industriale (RI);
- 20% delle spese ammissibili relative ad attività di Sviluppo Sperimentale (SS).
Il limite massimo del contributo concedibile sarà pari a:
- euro 500.000 nel caso di PMI singola o rete di PMI;
- euro 700.000 nel caso di Grande Impresa o Rete comprendente una Grande Impresa.
È prevista una maggiorazione, purché il richiedente lo dichiari nel modulo di domanda, fino a:
- 10 punti percentuali per le PMI a condizione che l’impresa si impegni ad assumere 1 ricercatore;
- 5 punti percentuali per i progetti che prevedono collaborazioni con laboratori della Rete, accreditati ai sensi della DD 15375/2022.
Le domande di agevolazione dovranno essere presentate per via telematica, attraverso l’applicativo web Sfinge 2020, a partire dal 1° febbraio 2023.
Procedura valutativa: graduatoria.
Scadenza: 28 febbraio 2023.
Incentivi per le aree di Lazio e Marche deindustrializzate
Il 19 ottobre scorso, l’Agenzia per la Coesione territoriale ha pubblicato il decreto disciplinante i termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione a favore delle aree industrializzazione del Lazio e Marche. Con risorse pari a euro 136.000.000, assegnati nell’ambito del Fondo di sostegno ai Comuni marginali introdotto con la Legge di Bilancio 2021 – di cui euro 48.000.000 per il 2021, euro 43.000.000 per il 2022, euro 45.000.000 per il 2023 milioni – la misura mira a contrastare fenomeni di deindustrializzazione attraverso incentivi economici per imprese manifatturiere che realizzano investimenti.
Possono richiedere l’agevolazione le imprese manifatturiere già insediate nei territori comunali di competenza dei consorzi industriali individuati, ovvero le imprese che intendono insediare nuove unità produttive nelle medesime aree. I consorzi industriali oggetto della misura sono:
- Ex Consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio Meridionale, fuso nel Consorzio Industriale del Lazio;
- Ex Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino, fuso nel Consorzio Industriale del Lazio;
- Ex Consorzio per io sviluppo industriale Roma-Latina, fuso nel Consorzio Industriale del Lazio;
- Consorzio per lo sviluppo industriale Piceno Consind;
- Ex Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone, fuso nel Consorzio Industriale del Lazio;
- Ex Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti, fuso nel Consorzio Industriale del Lazio.
Sono ammissibili agli incentivi gli investimenti, realizzati nei rispettivi territori comunali di competenza degli ex consorzi industriali individuati, volti al (i) potenziamento o riqualificazione di insediamenti produttivi già esistenti; (ii)insediamento di nuove unità produttive. Nello specifico, sono ammissibili le iniziative per:
- la ristrutturazione o la realizzazione dell’immobile ove l’attività manifatturiera è svolta;
- l’ammodernamento e l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività industriali, incluse le innovazioni tecnologiche e quelle volte alla digitalizzazione dei processi;
- gli investimenti immateriali;
- la conversione di attività produttive a significativo impatto ambientale verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale ed economica;
- l’avvio di nuove unità produttive.
Sono ammissibili le spese sostenute a partire dal 30 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2023, relative a:
- acquisto di macchinari, impianti;
- arredi, attrezzature e beni, anche immateriali, inerenti alle iniziative/ambiti ammissibili;
- opere murarie e opere impiantistiche strumentali.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale fino al 100% delle spese ammesse, ai sensi del Regime “De Minimis”, per un importo massimo erogabile pari a euro 200.000 per impresa beneficiaria.
Le domande devono essere compilate esclusivamente tramite procedura informatica a partire dal 24 gennaio 2023.
I contributi saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, previo rispetto dei requisiti. Ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola domanda di accesso al contributo.
Scadenza: 24 marzo 2023.
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