A cura di Francesca Tironi e Alessandro Ferrari
Con delibera del Senato della Repubblica del 22 marzo 2023 (pubblicata in G.U. in data 28/3/23), è stata istituita, per la durata della XIX legislatura, ai sensi dell’art. 82 della Costituzione e dell’art. 162 del regolamento del Senato, una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
La Commissione, che con cadenza annuale presenterà al Senato una relazione sull’attività svolta e sui risultati dell’inchiesta, avrà in primis il compito di accertare: a) l’entità dello sfruttamento del lavoro, con particolare riguardo agli strumenti di prevenzione e repressione; b) la dimensione del fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo al numero di incidenti mortali, di malattie e di invalidità, nonché agli interventi di assistenza prestati alle famiglie delle vittime, verificando l’esistenza di eventuali differenze tra i sessi e individuando altresì le aree e i settori lavorativi in cui il fenomeno è maggiormente diffuso; c) l’entità della presenza dei minori, con particolare riguardo ai minori provenienti dall’estero e alla loro protezione ed esposizione a rischio; d) l’incidenza del fenomeno della presenza di imprese controllate direttamente o indirettamente dalla criminalità organizzata, nonché’ il rispetto della normativa in caso di appalti e subappalti con specifico riguardo ai consorzi, al fenomeno delle cooperative di comodo, alle reti di impresa e ai siti produttivi complessi, con particolare evidenza ai settori sensibili, quali l’edilizia e la logistica; e) l’utilizzo delle nuove tecnologie al fine della prevenzione degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo a quelli che si ripetono con frequenza e con analoghe modalità; f) l’incidenza della digitalizzazione e delle nuove tecnologie sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle esigenze di adattamento delle competenze derivanti dal cambiamento tecnologico e organizzativo; g) la congruità delle provvidenze previste dalla normativa vigente a favore dei lavoratori o dei loro familiari in caso di infortunio sul lavoro; h) l’idoneità dei controlli da parte degli organi di vigilanza sull’applicazione delle norme antinfortunistiche; i) la dimensione e la gravità degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo alla tutela delle vittime e delle loro famiglie; l) le cause degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alla loro entità nell’ambito del lavoro nero o sommerso e del doppio lavoro; m) l’incidenza complessiva del costo degli infortuni sul lavoro sulla dimensione familiare dei lavoratori, sulla produttività delle imprese, sul Servizio sanitario nazionale e sul sistema economico; n) eventuali nuovi strumenti legislativi e amministrativi da proporre al fine della prevenzione e della repressione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali; o) l’incidenza e la prevalenza del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in ragione dell’età e del luogo di residenza delle vittime, attraverso lo svolgimento di appropriate analisi; p) l’incidenza della formazione permanente, il rendimento dell’istruzione scolastica e universitaria sulle tematiche della sicurezza sul lavoro, il differenziale di formazione italiano rispetto agli altri Paesi.
Fermo quanto sopra, per quanto qui rileva, è interessante notare come la Commissione – nell’ambito delle attività affidate –, potrà acquisire, anche in deroga al divieto stabilito dall’art. 329 del codice di procedura penale, copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organi inquirenti, nonché’ copie di atti e di documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari; e, da ultimo, da parte degli organi e degli uffici della pubblica amministrazione, copie di atti e di documenti da essi custoditi, prodotti o comunque acquisiti in materie attinenti alle finalità della presente inchiesta.
Si tratta, in sostanza, dell’ennesima misura varata dal Governo con lo specifico fine di monitorare (ancor di più) il mercato del lavoro, in tutte le sue sfaccettature: tale approccio, già perseguito lo scorso anno (nella scorsa legislatura, è stata istituita una Commissione di inchiesta vertente su materia analoga, che ha concluso i propri lavori con l’approvazione di una relazione finale nella quale, al fine del miglioramento del quadro legislativo vigente, sono state individuate talune ipotesi normative di intervento dirette a contrastare l’utilizzo di forme di sfruttamento lavorativo, ad introdurre una specifica responsabilità dell’ente nel caso di sfruttamento dei lavoratori, all’inasprimento sanzionatorio per i casi di sfruttamento dei lavoratori etc.), denota ancora una volta la sempre più accentuata attenzione ai temi legati alle condizioni di lavoro nel nostro paese, comportando tale circostanza la necessità, per gli addetti ai lavori, di porre una maggiore attenzione rispetto agli stessi.
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