Contratto di espansione e prepensionamenti: proroga al 2025

A cura di Gianluigi Baroni e Carlo Marinelli

Nel Decreto Lavoro in discussione in questi giorni è prevista la proroga del Contratto di Espansione (“CdE”) sino al 2025.

Si tratta di un utile strumento per gestire processi di riorganizzazione e\o di ristrutturazione che comportano una modifica dei processi produttivi e, conseguentemente, delle competenze tecnico-professionali in organico.

Lo strumento, introdotto in via sperimentale alcuni anni fa ma originariamente limitato alle imprese di grandi dimensioni (più di mille dipendenti), è stato via via esteso anche alle medie imprese ed oggi è disponibile per datori di lavoro con personale non inferiore alle 50 unità, anche calcolate complessivamente nel caso di aggregazione stabile di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Il CdE, che deve essere stipulato con i sindacati e formalizzato in sede governativa presso il Ministero del Lavoro, prevede, da un lato, la possibilità di incentivare all’esodo i lavoratori a cui mancano al massimo cinque anni alla pensione e, dall’altro, di utilizzare sino ad un massimo di 18 mesi di cassa integrazione straordinaria per riqualificare i lavoratori che rimangono.

A fronte di quanto sopra, deve essere tuttavia previsto l’inserimento di nuove professionalità, anche attraverso il contratto di apprendistato professionalizzante e beneficiando -se previste- delle agevolazioni in materia di nuove assunzioni.

Let’s Talk

Per una discussione più approfondita ti preghiamo di contattare:

Gianluigi Baroni

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Partner

Carlo Marinelli

PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Director