La Commissione Europea pubblica il “Payments Package: un nuovo capitolo per i servizi di pagamento

A cura di Luca Bettinelli, Fabrizio Cascinelli

Nella giornata del 28 giugno 2023, la Commissione europea ha presentato un insieme di misure, identificate congiuntamente con la denominazione di “Payments Package”, volte a promuovere l’innovazione e la concorrenza nel settore dei pagamenti.

Il “pacchetto” include una serie di proposte legislative e iniziative strategiche che mirano a migliorare l’esperienza dei consumatori e delle imprese nel settore dei pagamenti, nonché a garantire la protezione dei dati e la sicurezza delle transazioni.

Tra le misure chiave del “Payments Package” vi sono la terza Direttiva sui servizi di pagamento (PSD3 – “Payment Services Directive”), il Regolamento sui servizi di pagamento (PSR – “Payment Services Regulation”) e il quadro per l’accesso ai dati finanziari (FIDA – “Financial Data Access”); nella medesima giornata, la Commissione ha, inoltre, pubblicato il cd. “Pacchetto moneta unica” dedicato all’uso del contante e all’Euro Digitale.

Con specifico riferimento ai servizi di pagamento, le misure proposte dalla Commissione consistono:

  1. in una nuova Direttiva sui servizi di pagamento (“PSD3”) in sostituzione della attuale Direttiva in materia (PSD2), volta a modernizzare la disciplina, al fine di rispondere ai cambiamenti nel panorama dei pagamenti;
  2. in un nuovo Regolamento sui servizi di pagamento (“PSR”), volto a fornire un quadro normativo più dettagliato e coerente per il settore dei pagamenti, direttamente applicabile in ciascuno Stato membro.

Più nello specifico, la PSD3 contiene norme relative alla concessione di licenze e alla vigilanza degli istituti di pagamento mentre il PSR raggruppa le norme per i prestatori di servizi di pagamento e per i consumatori.

Le misure proposte – che rappresentano un’evoluzione e non una rivoluzione del framework normativo – intendono modernizzare e aumentare la sicurezza nel settore dei pagamenti nell’UE; nel dettaglio esse riguardano:

  1. la lotta alle frodi legate ai pagamenti, permettendo ai prestatori di servizi di pagamento di condividere le informazioni relative alle frodi, sensibilizzando i consumatori, rafforzando le regole di autenticazione dei clienti, estendendo i diritti di rimborso alle vittime di frodi e prevedendo l’obbligo di un sistema di verifica della corrispondenza tra i numeri IBAN dei beneficiari ed il nominativo presente sui conti per tutte le transazioni;
  2. il miglioramento dei diritti dei consumatori, prevedendo, ad esempio, una maggiore trasparenza nei casi di blocco temporaneo dei fondi, nei rendiconti e nelle spese degli sportelli automatici;
  3. il miglioramento delle condizioni di concorrenza tra istituti bancari e non bancari, favorendo in particolare l’accesso dei prestatori di servizi di pagamento non bancari a tutti i sistemi di pagamento dell’UE, previa adozione di adeguate misure di salvaguardia. L’iniziativa contribuirà, inoltre, alla semplificazione amministrativa riunendo i regimi per i due tipi di prestatori di servizi di pagamento non bancari (gli Istituti di pagamento e gli Istituti di moneta elettronica), che finora erano contenuti in atti legislativi diversi;
  4. il miglioramento del funzionamento del sistema di open banking, attraverso la rimozione degli ostacoli che tuttora si interpongono alla fornitura di servizi di questo tipo e aumentando il controllo dei clienti relativamente ai propri dati di pagamento, consentendo in tal modo l’ingresso nel mercato di nuovi servizi innovativi;
  5. il miglioramento della disponibilità di denaro contante nei punti vendita e presso gli sportelli automatici, permettendo ai rivenditori di offrire servizi di contanti ai clienti senza bisogno che venga effettuato un acquisto e chiarendo le regole per gli sportelli automatici indipendenti;

Le proposte legislative della Commissione dovranno essere discusse e approvate congiuntamente dal Parlamento europeo e del Consiglio; una volta definitive, i tempi di adeguamento previsti sono di 18 mesi per il recepimento della PSD3 da parte degli Stati membri e dai 18 ai 24 mesi per l’implementazione delle regole previste dal PSR.

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Fabrizio Cascinelli

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